19 Marzo 2020 Comunicati stampa

#RaccontaIlTuoServizio

Cosa significa “essere in comunità” al tempo dell’emergenza sanitaria?

É reinventare: spazi, tempi, attività; alternare momenti di lavoro e momenti di svago.
É prendersi cura: di me, ma anche di te.
É misurare la temperatura due volte al giorno, e chiedere al mio compagno di segnarla sul foglio.
É seminare nell’orto e vangare la terra.
È fare risplendere i vetri come mai prima.
É rinunciare alla passeggiata per andare a bere il caffè nel bar vicino: e allora se vogliamo fare due passi facciamo il giro nel giardino della struttura, che tanto é grande.
E il caffè lo prendo alle macchinette interne.
Non è lo stesso, ma almeno lo portiamo fuori e ci fumiamo una sigaretta sulla panchina.
É guardare chi scarica la tensione nella corsa, rispettosi delle regole e facendo a turno, è ascoltare musica hip hop dalle casse.
È fare freestyle sul “coronau” e sulla necessità di dirci che oggi più che mai non siamo da soli.
É fare un cartellone come quelli che vediamo in Tv, farci le impronte delle nostre mani sotto al grido “andrà tutto bene” ed appenderlo al cancello, in modo che la speranza non resti solo qui dentro, ma si espanda.
È la videochiamata su whatsapp con la fidanzata, che sarebbe finalmente dovuta venire in struttura, ma che sceglie anche lei di non uscire.
É la consapevolezza che siamo protetti, come forse non avremmo mai fatto se fossimo fuori; ma anche la paura per i genitori e per i nonni.
É l’amarezza perché avevo trovato un lavoro e guarda come siamo ora, non ci posso neanche andare; é la paura di essere fermi.
É uno spazio per riflettere, dal quale sono sempre scappato. Ma ora mi posso fermare, non sono da solo.
É chiedere all’operatore se anche lui ha paura ed incontrarlo lì nelle sue fragilità, perché portate insieme sembrano meno pesanti.
É il senso di casa, del mio posto sicuro.
É ricordarsi che nessuno si salva da solo.

“È portentoso quello che succede.
E c’è dell’oro, credo, in questo tempo strano.
Forse ci sono doni.
Pepite d’oro per noi. Se ci aiutiamo”

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Progetto Uomo per il sociale
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